martedì 11 novembre 2014

ALAIN TANNER: LES HOMMES DU PORT




LES HOMMES DU PORT
di ALAIN TANNER
Svizzera-Francia, 1994, 64’, DVD, v.o. italiano/francese, sottotitoli in inglese
Sceneggiatura: Alain Tanner
Fotografia: Denis Jutzeler
Suono: Henri Maïkoff
Montaggio: Monica Goux
Musica: Arvo Pärt

Anche Alain Tanner è di quelli che hanno “visto Genova”, e da allora sono cambiati. Il regista vi andò perché aveva visto il cinema neorealista italiano. Lavorò un anno in uno “scagno”, poi s’imbarcò su un cargo per un altro anno. “Ho imparato lì cosa è il lavoro, e questo mi è servito poi anche nel cinema.”
Poi, per quarant’anni, Tanner non era più tornato a Genova: lo ha fatto ora, filmando i vecchi pensionati che forse aveva incrociato nel porto, gli scorci di via Prè, le musiche del dialetto. Riconoscente, ha cercato di fare qualcosa per la città che gli aveva insegnato a lavorare e di cui ora racconta la crisi, i cambiamenti, le trasformazioni culturali, la rivoluzione dei container, che non solo ha decimato i portuali ma ha reso anonime le merci e il rapporto degli uomini con esse. Spiega a un popolo senza mare chi sono gli “uomini del porto” e come funziona la “Compagnia unica” che vede come un modello di organizzazione del lavoro nella libertà.
Resta sconvolto dall’autostrada sopraelevata, un pezzo di America in un tessuto medievale, ma non sta troppo a rimpiangere il passato. Qualcosa è rimasto: le mani di un operaio che guidano un gruista nella posa di un container sembrano quelle di un direttore d’orchestra. 

(Alberto Farassino, La Repubblica, 1996)



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